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Si distinguono le lesioni personali “dolose” da quelle “colpose”; a queste ultime è dedicata una disciplina ad hoc

Negli ultimi giorni di marzo 2020 si è registrata l’ennesima vittima di Coronavirus all’interno della Casa di riposo di Cingoli, nel maceratese. Troppe morti sospette hanno fatto scattare l’allarme della locale procura che ha segnalato il caso anche al consiglio dei ministri.

Una problematica che si è posta non di rado nella prassi attiene alla possibilità di ravvisare il dolo di lesioni volontarie nella condotta del medico che ometta di informare adeguatamente il paziente circa i rischi dell’intervento chirurgico a cui lo sottopone e circa le substitute praticabili: orbene, a riguardo la giurisprudenza ha escluso la configurazione del reato doloso allorquando il chirurgo esegua un intervento da cui derivino lesioni gravi e permanenti al paziente, in presenza di un consenso prestato sulla base di un’informazione non adeguata a comprenderne il rischio ovvero a consentire la valutazione di scelte terapeutiche option, sull’assunto secondo cui la finalità curativa comunque perseguita dal medico deve ritenersi concettualmente incompatibile con la consapevole intenzione di provocare un’alterazione lesiva dell’integrità fisica della persona offesa, ferma restando tuttavia la possibilità di configurare il reato di lesioni colpose, qualora ne ricorrano i presupposti (Cass., Sez. V, n. 16678/2016).

Per indebolimento di un organo ci si riferisce alla perdita di almeno il ten% della funzione dell’apparato di cui quell’organo fa parte. Secondo l’art. 583 c.p., con il termine di organo s’intende l’insieme di parti anatomiche che concorrono advert espleta­re una determinata funzione

Il delitto di resistenza a pubblico ufficiale assorbe soltanto quel minimo di violenza che si concreta nelle percosse, non già quegli atti che, esorbitando da tali limiti, siano causa di lesioni personali in danno dell’interessato. In quest’ultima ipotesi, il delitto di lesioni concorre con quello di resistenza a pubblico ufficiale e se l’atto di violenza, con il quale l’agente ha consapevolmente prodotto le lesioni, non risulta high-quality a sé stesso, ma è stato posto in essere allo scopo di resistere al pubblico ufficiale, si realizza il presupposto per ritenere la sussistenza della circostanza aggravante della connessione teleologica di cui all’artwork. 61, n. two (Sez. 6, 27703/2008).

La responsabilità del prevenuto per il reato di lesione personale – da stimarsi quale reato unico e non continuato for each la contestualità degli atti offensivi e la unicità della persona aggredita – è da ritenersi comprovata.

È chiaro che l’opzione interpretativa nell’uno o nell’altro senso è foriera di conseguenze dal momento che, come circostanze aggravanti, sarebbero assoggettabili al giudizio di bilanciamento nel caso di browse around this web-site concorso di circostanze, non dovrebbero entrare specificamente nel fuoco del dolo in forza del you can try these out routine di imputazione di cui all’art.

Le lesioni personali configurano un reato più grave che assorbe quello ex art. 189 Codice della Strada di omissione di soccorso in caso di incidente stradale, poiché vi è l’elemento psicologico del dolo che accompagna le lesioni, mentre l’omissione di soccorso può configurarsi come una conseguenza inevitabile del primo reato (Corte Appello Trento 10 febbraio 2017 n. eight).

Lo stesso articolo prevede inoltre che: “La lesione personale è gravissima, con conseguente applicazione della reclusione da sei a dodici anni, se dal fatto deriva:

Il reato di lesioni personali è una fattispecie delittuosa che rientra tra i reati che offendono l’integrità fisica o psichica della persona.

Un problema che si è posto frequentemente nella prassi con riferimento al reato di lesioni attiene alla possibilità che siano o meno scriminate dalla causa di giustificazione del consenso dell’avente diritto con riferimento al c.d. rischio consentito le lesionipersonali cagionate durante una competizione sportiva: a riguardo la giurisprudenza ha precisato che, in considerazione dell’interesse primario che l’ordinamento statuale riconnette alla pratica dello sport, imprescindibile presupposto della non punibilità della condotta riferibile ad attività agonistiche è che essa non travalichi il dovere di lealtà sportiva, il quale richiede il rispetto delle norme che regolamentano le singole self-control, di guisa che gli atleti non siano esposti advertisement un rischio superiore a quello consentito da quella determinata pratica ed accettato dal partecipante medio; ne deriva che la condotta lesiva esente da sanzione penale deve essere, anzitutto, finalisticamente inserita nel contesto dell’attività sportiva, mentre ricorre l’ipotesi di lesioni volontarie punibili nel caso in cui la gara sia soltanto l’occasione dell’azione violenta mirata alla persona dell’antagonista (Cass.

Nel corso del 2019 si è svolto l’episodio che ha visto protagonisti tre amici sui trent’anni, thanks dei quali sono stati denunciati per lesioni personali colpose in concorso. La loro amica, una trentasettenne italiana, si trovava sul bordo di una piscina privata quando è stata sollevata di peso e nonostante le you could check here proteste lanciata in acqua.

two c.p., configurandosi invece un rapporto di concorso formale tra i reati, i quali offendono beni giuridici distinti (fattispecie relativa all'accusa mossa all'imputato che, nella sua qualità di Agente della Polizia di Stato, aveva sottoposto a maltrattamenti e violenze tre ragazzi, tratti in arresto in flagranza di reato in occasione di incidenti di piazza e poi condotti presso la Questura).

Il soggetto attivo del reato può essere chiunque provochi una lesione personale a un’altra persona, che rappresenta il soggetto passivo nel caso in cui la lesione comporti una malattia, nel corpo o nella mente. 

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